Pierre Joseph Proudhon
Uno dei primi pensatori che hanno connotato in maniera positiva il termine anarchia è Pierre Joseph Proudhon, intellettuale francese che non esitava a definirsi anarchico, affrontando con orgoglio lo stupore e la diffidenza altrui.
La fama del maestro anarchico francese è rimasta fortemente legata ad un suo pensiero relativo alla proprietà privata che è divenuto un celebre motto, di frequente citato. Nel saggio uscito nel 1840 dal titolo Cos'è la proprietà privata? Proudhon rispose alla domanda che ha ispirato lo scritto definendola un furto: un'interpretazione tranchant e suggestiva dalle quale nascono ancora delle diatribe.
Una società fondata sull'eguaglianza, la libertà ed il livellamento delle differenze sociali appare ai più un'utopia, ma non a Proudhon, indomito rivoluzionario che non cessò mai di scrivere articoli, parlare al popolo e lottare accanto ad esso.
Il contesto in cui visse il famoso anarchico d'altra parte era foriero di ribellione ed impegno civile, basti pensare ai grandi moti del Quarantotto francese al quale non mancò l'apporto di Proudhon, entusiasta del movimento che però in breve tempo criticò, fedele alla sua indole anticonformista e restia ad ogni formalizzazione.